Ho appena fatto una passeggiata, nel mio quartiere, nei limiti consentiti della legge. È stato strano erano le 18.30, un vento leggermente frizzante, il sole dorato che a stento riuscivo a guardare, probabilmente perché non più abituata. Camminavo e osservavo intorno a me il vuoto, ma non un vuoto di cose, ma un vuoto di esseri umani. Non ci sono, non è il loro posto per ora. Però ho visto l’erba alta incolta, verde e forte, le gemme sui rami degli alberi. Gli uccellini in mezzo alla strada deserta, una specie di corvo che zampettava senza paura a pochi passi da me, gli insetti svolazzare in controluce. Forse non è il nostro momento, ma posso assicurarvi che tutto il resto prosegue, inconsapevole della nostra assenza, è io un pochino, ne sono contenta.
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