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Pensieri

Riflessioni

Scriverò di questo periodo storico segnato da un virus dal nome Covid-19. Dirò che da un giorno all’altro ci siamo trovati catapultati in una realtà che di reale aveva ben poco. Di giornate scandite da una libertà compromessa perché ciò che contava era attenersi a certe regole per poter debellare il maledetto virus. Dirò che ci erano mancati gli abbracci e gli sguardi. Dirò che la nostra libertà era stata circoscritta tra le mura domestiche e l’unico modo per sentire la vita sfiorarti il viso, era esporsi alla finestra. Dirò che non erano mancati i momenti di sconforto ma se d’altronde pensavi a chi sfortunatamente era capitato in letto d’ospedale attaccato alla speranza di un respiratore, allora sì che lamentarsi diventava una bestemmia, e nonostante tutto dovevi sentirti fortunato. Dirò che in televisione e sui social non si parlava d’altro e che ogni bollettino giornaliero pronunciato dalla protezione civile, ti regalava momenti di suspanse fatti di ansie e speranze allo stesso tempo. Dirò che mai come adesso avevo capito quanto è importante la libertà e quanto sono importanti i rapporti sinceri. Dirò che questo momento mi aveva fatto capire che non tutte le persone tengono a te nella stessa misura. Dirò che anche una semplice telefonata era stata capace di darmi sollievo e che le videochiamate erano diventate l’unico modo per sentirti più vicino a qualcuno. Dirò che questo era stato il periodo della prova, e che come combattenti eravamo stati messi in trincea a lottare contro un nemico invisibile ma non per questo innocuo. Dirò che questa quarantena mi aveva fatto riscoprire una forza che nemmeno io conoscevo e che era l’unico elemento indispensabile per non crollare. Dirò che nell’attesa di tornare alla vita di tutti i giorni, avevo imparato ad assaporare ogni attimo… Infine dirò che per quanto la tempesta ci sconvolge, non c’è arcobaleno che non spazzi via le nuvole, perché in fondo se ci credi, ANDRÀ TUTTO BENE!