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Nuova Vita

Tra poco ci sarà una nuova vita. Nell’arco del tempo, del tempo congelato a causa del virus, puoi sempre aggiustare ciò che è cambiato. Se ci pensi bene in fondo infatti, lo spirito di cogliere l’attimo non se n’è mai andato.

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Non è semplice dimenticare

Non è sempre semplice dimenticare e spesso non si dimentica, si cerca soltanto di coprire i ricordi più dolorosi con degli altri ricordi nuovi, si mette una copertina ad un quaderno, qualche volta è colorata e ricopre completamente la superficie del quaderno, altre volte è trasparente e il quaderno che vi è sotto è troppo colorato per essere ricoperto totalmente e sostituito.

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Ipocondria e rivelazione

Ve lo siete mai chiesto come se la passa un ipocondriaco? In tempi non sospetti giravo con igenizzante e stavo bene attenta a dove posavo le mani, badavo ad ogni cambiamento fisico e mi preoccupavo se avvertivo qualcosa era nuovo, un mal di testa diventava subito sospetto, dietro a un’influenza si nascondeva chissà che altro. Non potevo ascoltare storie di malati, mi facevano soffrire. Poi la terapia per imparare a convivere con la mia paura. Poi una pandemia! Diciamo che se questo fosse un videogioco io sto affrontando il temibile mostro finale e la sapete una cosa? Non mi fa più paura! I primi giorni passavo il tempo a controllare i numeri e a misurare la febbre, poi ho imparato a fidarmi e affidarmi al tempo, alla scienza e alla pazienza. Ora la mia paura è diventata empatia verso chi sta combattendo contro un male reale, con chi sta vivendo uno o più lutti e spero che possano trovare conforto nel futuro. Perché solo questo abbiamo, il futuro e la ricerca. Da ipocondriaca dico grazie alla medicina e ai suoi portentosi supereroi. GRAZIE, SENZA DI VOI SAREMO FINITI DA UN PEZZO!

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Pensieri

Quartiere

Ho appena fatto una passeggiata, nel mio quartiere, nei limiti consentiti della legge. È stato strano erano le 18.30, un vento leggermente frizzante, il sole dorato che a stento riuscivo a guardare, probabilmente perché non più abituata. Camminavo e osservavo intorno a me il vuoto, ma non un vuoto di cose, ma un vuoto di esseri umani. Non ci sono, non è il loro posto per ora. Però ho visto l’erba alta incolta, verde e forte, le gemme sui rami degli alberi. Gli uccellini in mezzo alla strada deserta, una specie di corvo che zampettava senza paura a pochi passi da me, gli insetti svolazzare in controluce. Forse non è il nostro momento, ma posso assicurarvi che tutto il resto prosegue, inconsapevole della nostra assenza, è io un pochino, ne sono contenta.

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Pensieri

La primavera non lo sa

Una poesia di Irene Vella.

Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla.
Ed i fiori iniziavano a sbocciare,e il sole a splendere, e tornavano le rondini.
Diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse.
Era l’11 marzo 2020 e i ragazzi studiavano sui pc da casa.
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa.
Dopo poco chiusero tutto, anche gli uffici.
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali e la gente si ammalava.
Era l’11 marzo del 2020 e tutti furono messi in quarantena obbligatoria: i nonni, le famiglie e anche i giovani.
Allora la paura diventò reale, e le giornate sembravano tutte uguali.
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire.
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani ne avesse avuto bisogno.
Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri, l’anno in cui il mondo sembrò fermarsi e l’economia andare a picco.
Ma la primavera non lo sapeva e i fiori lasciarono il posto ai frutti.
E poi arrivò il giorno della liberazione.
Eravamo alla tv e il primo ministro disse a reti unificate che l’emergenza era finita e che il virus aveva perso…
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto.
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
Come fosse nostro fratello.
E fu allora che arrivò l’estate, perché la primavera non lo sapeva e aveva continuato ad esserci…
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte.
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita”