Ci saranno tempi migliori, che passeranno dalle viuzze dei paesi, che lasceranno un’impronta nei paeselli, per poi andare nelle città… Busseranno alle porte con dolcezza e lasceranno un regalo di leggerezza… passeranno alla raccolta dei fiori per donarli alle persone migliori.. Perché suona oramai come una melodia: ci saranno tempi migliori..
Categoria: Pensieri
La serenità rubata
È un periodo complicato, drammatico per chi è stato derubato di una persona cara, per gli altri, incerto, sgomenti di fronte all’ignoto, ad una paura che era sempre stata lontana, appartenuta a mondi diversi dal nostro. Per chi come me è fortunato, sembra quasi di godere di una serenità rubata, e per questo impropria, inopportuna. Eppure c’è una grande serenità nel mio animo, forse scudo illusorio di un avvenire che non si sa quale avvenire sarà. Ma più il futuro è sfocato, più emerge cosa è davvero importante per ognuno di noi. Vivo il presente e seppure separato dalla maggior parte dei miei cari, sapere che stanno bene è l’unica cosa che conta, tutto il resto affonda, si vedrà, chissà, non importa. Ed eccola, la serenità rubata, consapevole di avere una fortuna grande, fondata sulla speranza che passata la tempesta le cose importanti saranno di nuovo lì, più importanti di prima. E noi saremo lì, più consapevoli di prima, pronti a vivere per le cose che sono più importanti per noi, davvero.
Pesci nell’Oceano
Sta come il pesce che ignora l’oceano l’uomo nel tempo.
(Issa Kobayashi)
Musica maestro
Fin da piccolina ho sempre pensato che la musica fosse affascinante, intendo qualsiasi genere di musica.. Musica pop, rock, metal ,country .. che importa ? La sensazione di trasporto l’ho sempre provata, un emozione travolgente oserei dire,che ti entra dentro. Non solo. Lascia un segno indelebile, quando ascolto una canzone la mia mente associa istantaneamente la melodia alla situazione in cui mi trovo, al periodo che sto passando, all’umore che sto provando, alle persone che fanno parte di quella fase della mia vita. È terribile da un lato, certe canzoni non le posso più ascoltare.. i fantasmi del passato potrebbero tornare e bussare alla mia porta! Ma è anche dolcissima, perchè è l’unica cura che ho alla tristezza e non solo mi guarisce ma migliora ogni mia performance. In queste settimane un po’ cupe cuffie a portata di mano e la prima playlist che capita su spotify !
Assaporare il tempo
Assaporare la bellezza del tempo nella sua calma. Stop alla frenesia, stop alla corsa. Assaporare la bellezza dei rapporti umani nella loro interezza. Stop a rapporti confusi. Assaporare il valore della famiglia. Stop a distrazioni. Riscoprire e riscoprirsi in un mondo ora diverso tutto da reinventare.
L’amicizia con noi stessi
Siamo tornati ad una calma che l’umanità non vedeva da anni. Fuori c’è un silenzio terribile, in tutto il mondo ormai. La gente si è fermata dopo una vita che sembra ora esser pazza.
L’isolamento non è per forza un male: finalmente abbiamo tempo per fare amicizia con noi stessi, approfondire il rapporto con la persone vicine, con le nostre famiglie… fare le cose che rimandavamo sempre dicendo “non ho tempo”.
Non tutto il mal vien per nuocere.
Vicini e lontani
In questo periodo siamo costretti a vivere vicino ai nostri familiari e lontano dagli amici e dai colleghi. Ci avviciniamo con i nuovi strumenti di comunicazione, ma siamo lontani dal contatto fisico. una fatica che non avremmo mai pensato. Ci sentiamo più vicini alle parti più deboli della società pur non incontrandole. Riusciamo a condividere paure e tensioni lontani fisicamente ma vicini spiritualmente. Credo stia nascendo un nuovo rapporto tra di noi, con la riscoperta del bene comune, valore fondamentale della società.
Apprezziamo il tempo
Siamo in una situazione difficile la cui fine non è ancora certa e la sera sdraiati sul letto a guardare il soffitto è inevitabile la domanda “ma quando finirà tutto questo?”. Eppure non tutto il male viene per nuocere, quindi perché non approfittare di questo momento per ricongiungersi con la propria famiglia e riassaporare quei giochi e quei momenti che eravamo soliti trascorrere insieme ai nostri genitori quando eravamo piccole pulci ignare degli impegni che ci avrebbe riservato la vita.
Mi rendo conto che ogni giorno ho qualcosa da imparare..da sognare..da dimenticare. Ho paura per le persone che mi stanno accanto. Piango per le persone che stanno male. In questi giorni di totale “vuoti di caos” ho imparato a fare la pizza ,io che amo il cibo d’asporto,uscire fuori a cena e non sporcarmi le mani. Ho imparato a non litigare col tempo….io,maniaca dell’organizzazione mentale e disordinata nelle piccole cose. Ho imparato a non incazzarmi di pancia da quando sono sola e nessuno ascolta i miei capricci. Sogno…Sogno di notte di andare a lavorare. Trovarmi dietro ad un lavatesta e fare ciò che forse mi riesce meglio: la parrucchiera…la mia passione…la mia ispirazione di tutti i giorni. Sogno di andare a prendere un cappuccino al bar e portare 3 caffe d’asporto alla mie colleghe che magari stanno già lavorando. Cose molto semplici…che non mi rendevo DAVVERO conto di quanto fossero FOTTUTAMENTE importanti. Sogno di abbracciare le mie amiche e bere un bicchiere di vino il venerdì sera,con la premessa di non fare tardi e ritrovarsi alle 3 della mattina davanti alla cotoletteria. Sogno di andare a mangiare sushi la domenica sera con gli amici..andare al cinema…guidare. Sogno semplicemente la mia vita di prima..tremendamente perfetta ed io sempre pronta a lamentarmi. Dimentico…che poi dimenticare non si può,il dramma più grande che la vita mi potesse infliggere: la perdita di mia nipote . Ho un’amica,la mia migliore amica…quell’amica speciale che vivi in modo viscerale dal liceo…si esatto…proprio lei…mi avete capito insomma. Lei è rimasta incinta. Quando lo scoprì ero un vulcano di emozioni: non riuscivo a smettere di piangere…saltare…ridere…piangere…sbraitare e ancora piangere. Mi sentivo per la prima volta la sensazione di diventare zia davvero. L’amavo già. Mi immaginavo già di andare a prendere dei vestiti con lei …prenderle le caramelle…o qualsiasi altra cosa lei volesse…abbracciarla …proteggerla dalle urla della mamma e …farla diventare un po’ superficie come me. Nella mia testa era nata una vita. Poi una telefonata. Io che vomito sul ciglio della strada. Io che corre da lei. Occhi contro occhi. Paure contro paure. Lacrime contro Vuoto mentale da parte mia. Fu così che in meno di un secondo la vita che era nata nella mia testa…si trasferì per sempre nel mio cuore. La cosa che lacera i miei pensieri,le mie emicrania,i miei incubi e i miei sospiri …è che non ho potuto nemmeno darle un’abbraccio che tanto meritava per tutto il dolore che aveva provato e che tutt’ora prova. Io…quell’amica del liceo,cresciute insieme e abituate ad affrontare tutto insieme…non posso esserci. Un messaggio non è un ‘abbraccio. Un messaggio non è un bacio. Un messaggio non può sorreggere . Tutto questo mi ha fatto maturare. Mi ha fatto focalizzare la persona che ero. La persona che sono e la persona che sarò. Intanto mando un bacio nel vento…e spero che arrivi fino su nel cielo e in tutte quelle stanze in cui vivono le persone che amo. In questa storia non c’è un finale…ma spero di scriverlo presto . Magari mentre sto guardando il mare e vedere di nuovo la mia migliore amica con una vita in grembo…nata nella mia testa…e nel mio cuore.
Quiete o tempesta
In un’epoca di consumismo sfrenato ci siamo fermati. I consumatori non consumano più, c’è la pandemia, fermi tutti. Che si fa ora? Largo all’istinto primordiale di salvare sé stessi e i propri cari. A tal scopo si può rinunciare a tutto ciò che in precedenza era indispensabile, perlopiù all’apparenza. È ora di reinventarsi le giornate, il lavoro, lo studio. È un tempo nuovo, non è vana attesa, un’opportunità per desiderare cambiamenti e rivalutare le priorità. All’uscita troveremo la quiete o la tempesta?